La coppia al tempo del Coronavirus
A cura di Tecla Cappellucci, Elisabetta D’Amico, Francesca Mascio, Eliana Tenace
Gruppo Romano di Consultazione e Psicoterapia
La comparsa del COVID-19 per la nostra società e all’interno di ogni nucleo familiare è sicuramente un evento che impone modifiche profonde e nuovi adattamenti. Cambiano le priorità, possono modificarsi i ruoli e i ritmi di vita quotidiana e, non ultimo, insorgere anche una serie di difficoltà economiche.
Le reazioni possono essere di due tipi: coinvolgimento, con un rinforzo dei legami familiari e una maggiore unione nell’affrontare la nuova situazione; oppure disgregazione, se il nucleo non riesce a far fronte alle sfide di adattamento che la nuova situazione in qualche modo impone. Tra i due poli possono coesistere molteplici sfumature.
In situazioni di vita ordinaria, i compiti familiari quotidiani, come l’accompagnare i figli a scuola, recarsi a lavoro, impegnarsi nelle faccende domestiche, stabiliscono un susseguirsi degli eventi nel tempo, che definiscono gli equilibri familiari in modo condiviso.
Prima dell’arrivo dell’emergenza sanitaria che oggi viviamo, la famiglia rientrava a casa e ognuno dei suoi membri si “accomodava” dentro una routine conosciuta. Oggi tutto questo sembra essere cambiato. Le famiglie sono chiamate a modificare le abitudini e gli stili di vita adottati fino a poco tempo prima, improvvisamente spazzati via da un’ondata di richieste e precauzioni, a cui tutti siamo chiamati a rispondere.
Nelle famiglie arriva la confusione … ci si sente spaesati. Abbiamo il dovere di rimanere a casa, le mamme e i papà passano più tempo in famiglia e, se questo da un lato favorisce una nuova vicinanza, portando i genitori ad ingegnarsi nell’inventare giochi e attività da condividere con i propri figli, impegnandoli nel seguirli nei compiti, dall’altro lato può far entrare in casa nuove domande e far nascere momenti di tensione.
Come spiegare ai propri figli cosa sta succedendo? Come ascoltare le proprie emozioni?
E, se ci pensiamo bene, non ci sono solo i figli. Prima dei figli, c’è la coppia, che si ritrova essa stessa a fare i conti con le proprie emozioni e con una maggiore e diversa vicinanza. Dagli albori del loro primo incontro, seguendo la naturale evoluzione della crescita personale, della vita familiare e delle responsabilità, la relazione nella coppia può essersi modificata. Il maggiore tempo trascorso insieme può rinforzare un legame solido già esistente o, a volte, sottolineare difficoltà pregresse, generando tensioni, che, se non vengono trasformate, possono sfociare in veri e propri conflitti.
In questa situazione ci si può ritrovare a condividere mansioni precedentemente deputate ad uno solo dei membri dei conviventi o a dover rimodulare gli spazi domestici per costruire nuovi equilibri, in cui la condivisione e l’individualità possano coesistere senza intralciarsi.
Raggiungere determinati equilibri non è affatto semplice, anzi tensioni e disaccordi sono comuni a gran parte delle coppie e possono ulteriormente acuirsi in periodi come questo di particolare stress e emergenza. Può facilmente accadere che aspetti che sembravano risolti, riemergano in questa dimensione di “eccesso di vicinanza”. Nella coppia può accadere che equilibri, prima conosciuti e stabili, inizino a vacillare, portando a un’amplificazione delle tensioni e dei malumori, a litigi più frequenti, a chiusura e isolamento, a recriminazioni, perdendosi l’aspetto di condivisione e di comunicazione.
Il virus, di cui tutti oggi parliamo, costringe anche le coppie a fermarsi, ad ascoltarsi, a incontrarsi in una modalità diversa di relazione, le impegna ancora una volta al rispetto reciproco, dei propri spazi e delle proprie libertà.
Ognuno elabora la propria strategia di fronte alla preoccupazione e all’ansia: alcuni si disperano facilmente, altri sottostimano i problemi o i dolori in una sorta di rimozione cognitiva, altri cercano compensazioni emotive per sfuggire alla percezione del dolore ed evadere da esso, altri ancora convertono la sofferenza e la preoccupazione intensa in malattie e disturbi fisici e/o psicologici.
Quando queste difficoltà diventano prevalenti e protratte nel tempo, può essere utile confrontarsi con un professionista.
In questo momento di particolare criticità legata all’emergenza COVID-19, il Gruppo Romano di Consultazione e Psicoterapia in collaborazione con Bar Papà offre la propria consulenza e il proprio supporto gratuitamente.
Tecla Cappellucci, telefono cellulare: 00 39 350 1006509
Elisabetta D’Amico, contatto skype: elisabettadami
Francesca Mascio, telefono cellulare: 00 39 393 5432519
Eliana Tenace, contatto skype: elianatenace
Gruppo Romano di Consultazione e Psicoterapia
g.r.consultazionepsicoterapia@gmail.com
00 39 351 6885663
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